SECOND ROUND RECAP


SECOND ROUND RECAP

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Nell?Nba si ? concluso anche il secondo turno di playoffs, con l?affermazione dei favoriti Pistons e Cavs nella Eastern Conference, mentre ad Ovest avanzavano i Jazz, ma soprattutto gli Spurs, vincenti in una avvincente (scusate il gioco di parole) serie contro i Suns.

EASTERN CONFERENCE

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1. Detroit Pistons (53-29) vs 5. Chicago Bulls (49-33)

Gm 1: DET 95, CHI 69
Gm 2: DET 108, CHI 87
Gm 3: DET 81, CHI 74
Gm 4: CHI 102, DET 87
Gm 5: CHI 108, DET 92
Gm 6: DET 95, CHI 85

La sfida fra le grandi favorite ad Est si ? risolta con la vittoria dei Pistons in sei partite, ma sinceramente il risultato finale delle serie non ? mai sembrato in dubbio, con Detroit che ha dimostrato di poterla fare da padrona a piacimento.

Per fortuna dei Bulls ci ha pensato Ben Gordon, sottotono in attacco a causa della difficile marcatura di Hamilton in difesa, a salvare la ?patria? vincendo quasi da solo gara 5 al Place of Auburn Hills ed illudendo i tifosi della squadra dell?Illinois di poter ribaltare la serie.

Tuttavia Detroit con la sua esperienza non ha avuto problemi a chiudere i conti a Chicago, trascinata da un fantastico Billups e da un Wallace che nei playoffs dimostra sempre di che pasta sia fatto.

2. Cleveland Cavaliers (50-32) vs 6. New Jersey Nets (41-41)

Gm 1: CLE 81, NJN 77
Gm 2: CLE 102, NJN 92
Gm 3: NJN 96, CLE 85
Gm 4: CLE 87, NJN 85
Gm 5: NJN 83, CLE 72
Gm 6: CLE 88, NJN 72

Come pu? un ventenne dominare nei playoffs come fa LeBron James? Ce lo chiedevamo l?anno passato, continuiamo a chiedercelo adesso..

I Cavaliers passano il turno trascinati dal loro leader, vincendo contro dei Nets che per come si era messa la stagione non possono rammaricarsi pi? di tanto. Tuttavia in sede di mercato estivo peser? la prestazione altamente negativa di Vince Carter in gara 6, che ha reso vana la strepitosa serie giocata da Jason Kidd, l?ultimo a mollare in casa Nets, nonostante l?et? e gli acciacchi fisici.

Cleveland trova ulteriore fiducia nei propri mezzi, sfruttando oltre che il proprio numero 23, i lituano Ilgauskas, Gooden ed un ritrovato Marshall, decisivo con le sue triple per chiudere la serie.

WESTERN CONFERENCE

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2. Phoenix Suns (61-21) vs 3. San Antonio Spurs (58-24)

Gm 1: SAS 111, PHX 106
Gm 2: PHX 101, SAS 81
Gm 3: SAS 108, PHX 101
Gm 4: PHX 104, SAS 98
Gm 5: SAS 88, PHX 85
Gm 6: SAS 114, PHX 106

I sogni di gloria di Steve Nash, Mike D?Antoni e di tutti i Suns non erano sembrati mai cos? vicini, ma ancora una volta il gioco stellare di Phoenix viene fermato dall?esperienza e dal cinismo dei San Antonio Spurs.

Gli uomini di coach Popovic hanno innalzato come ogni anno il loro rendimento nei playoffs, trovando le giuste contromisure al gioco a tutto campo dei Suns, costringendo il devastante Barbosa della post-season ad un ruolo di comprimario.

Tim Duncan nonostante un?eccellente serie di Amare Stoudemire ha dominato, mentre Manu Ginobili, dopo una stagione regolare ed un primo turno in sordina, ha ritrovato la vena realizzativa con la quale partendo dalla panchina aveva portato gli Spurs in Finale contro Detroit.

A Phoenix sar? un?estate caldissima, e non certo per il sole dell?Arizona che scalda il deserto?

4. Utah Jazz (51-31) vs 8. Golden State Warriors (42-40)

Gm 1: UTA 116, GSW 112
Gm 2: UTA 127, GSW 117
Gm 3: GSW 125, UTA 105
Gm 4: UTA 115, GSW 101
Gm 5: UTA 100, GSW 87

Dopo aver eliminato i favoritissimi Dallas Mavericks, i ragazzacci di Don Nelson non sono riusciti a ripetere l?impresa contro i Jazz, senz?altro meno profondi dei texani, ma senza dubbio pi? preparati e tatticamente disciplinati nell?affrontare i Warriors.

Utah ha cercato di controllare il ritmo del gioco, consegnando la palla in post-basso nelle sagge mani di Carlos Boozer, sfruttando il fisico e le potenzialit? sotto canestro.
Impietoso ? stato il confronto a rimbalzo, nettamente favorevole ai Jazz, che hanno giovato dell?esperienza di Derek Fisher decisivo per coprire le ?amnesie? in cabina di regia di Deron Williams), e della ritrovata vena offensiva di Kirilenko in alcuni frangenti della serie.

D?altro canto Golden State ha cominciato a sentire la stanchezza di una stagione ricca di alti e bassi, e forse i giocatori si sono sentiti, inconsciamente, gi? appagati per quello che avevano fatto fino al quel momento.


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