Finisce come doveva finire, finisce nel migliore dei modi: con la vittoria dei Lakers ed il passaggio al secondo turno. Gli uomini di Jackson questa partita l’hanno vinta ancora prima che si alzasse la palla a due, quando gli Dei del Basket si sono accorti di come si era vestito Monty Williams, hanno ritenuto inaccettabile la vittoria degli Hornets. Non ricordiamo negli ultimi cinque anni un coach Nba vestito peggio di Williams questa notte, Paul e compagni ne hanno risentito, non riuscendo a trovare energia da mandare in campo contro i Lakers.
Il recap potrebbe proseguire su questi infimi livelli, perché di partita da raccontare ce ne è pochina, ma credo sia giusto avere pietà di voi che leggete e di me che scrivo e provo a conservare un briciolo di dignità personale. Gli Hornets sono parsi lontani parenti di quelli che per almeno tre partite hanno seriamente spaventato i gialloviola, privi di energia, entusiasmo ed idee, sono apparsi molto frenati dalla paura dell’eliminazione, con lo stesso Paul completamente fuori partita. A Bryant e compagni, esperti marpioni di close-out games, non è parso vero, e dopo aver giocato al gatto col topo per due quarti, hanno messo la freccia e salutato tutta New Orleans.
Come detto, i lacustri hanno iniziato il match così così, quasi rispecchiandosi nella mediocrità degli avversari, giocando da fermi in attacco e sbagliando anche quei pochi tiri costruiti per bene, con il solo Kobe (miglior marcatore a 24) a buoni livelli. La prima scossa è arrivata da un grande Bynum (18 e 12), spalleggiato egregiamente da Odom, che ha creato il vuoto a rimbalzo (43-30 il computo totale, 14 offensivi), mandando i ragazzi all’intervallo sul +6. Nel terzo periodo si iscrive alla partita, ed in modo piuttosto deciso, anche Pau Gasol (16) e a questo punto il dominio sotto le plance è totale, con Jackson che può vedere finalmente tutti insieme i suoi tre lunghi in giornata positiva, potendosi così permettere di ruotarli a piacimento. Nell’ultimo quarto, poi, è la panchina ad ispirare l’allungo decisivo ancora con Odom in evidenza: i Lakers toccano anche il +20 e sulla serie cala virtualmente il sipario; ciò che resta è un garbage time che dura più di metà quarto e che il coach ha la compiacenza di far giocare anche ai suoi titolari. Forse erano dei cambi programmati.
Il futuro ci riserva la vincente tra Dallas e Portland, forse voi che leggete già saprete chi ha vinto gara6, ma il sottoscritto no. Sono le 4.30 del mattino e me ne vado a dormire, non è che posso stare in piedi fino alle 7.00 per fare il servizio di grande giornalismo. Ad ogni modo, chiunque incontreremo, perderemo.
Come sempre un piacere,
vostro Tony Brando