L.A. Lakers (31-12) vs Oklahoma City Thunder (27-14) W 101-94
Nel Marthin Luther King’s Day i Los Angeles Lakers, dopo la sconfitta subita dai Clippers nel derby della città degli Angeli nella serata di domenica, tornano in campo tra le mura dello Staples Center per affrontare gli Oklahoma City Thunder, in un gustoso remake del primo turno degli scorsi Playoffs.
La squadra di Brooks, che nelle ultime 3 partite ha segnato qualcosa come 117.3 punti di media, può essere un gruppo temibile anche attorno ad aprile-maggio e Jackson questo confronto lo prepara: il game-plan vede Kobe su Westbrook in alcune situazioni sin dall’inizio, ritmi bassi, attacchi a metà campo e palla ai lunghi.
Inizialmente, i padroni di casa rispettano il piano-partita di coach Jax, giocando con sicurezza, stando attenti a non correre troppo e riducendo le possibili situazioni da fastbreak points per gli avversari. Il risultato si vede, perchè i gialloviola nei primi minuti ottengono un vantaggio di 5 lunghezze (7-2), mantenendolo nella seconda metà del primo quarto, quando si ritrovano sopra di 7 (19-12), con un Bynum in palla e un discreto Gasol.
Come sempre, però, i Lakers faticano a dar continuità e, man mano che passano i minuti, perdono le redini del gioco; i Thunder, guidati dal meraviglioso duo Durant-Westbrook (34 punti in 2 nel solo primo tempo), a cavallo tra il primo e il secondo quarto ricuciono lo strappo, trovano con più facilità la tanto amata transizione primaria e scappano via sul +6 (34-28) a 10 min dalla fine del tempo. E’ solo un’imperiale Lamar Odom prima, con 2 triple e un gioco da 3 punti e l’entrata in partita di mr Kobe Bryant poi, ad evitare il parziale: il 24 gialloviola, autore di appena 1 tiro dal campo nei primi 12′, prende il proscenio per un paio di minuti e con una gran schiacciata sospinge i suoi al 58-55 con cui si conclude il primo tempo.
Il terzo quarto si apre con tutti i buoni propositi: 5 punti in fila di Fish e tripla di Ron Artest, che oltre al solito gran lavoro su Durant, gioca una discreta partita offensiva. Kobe capisce che il momento è quello buono e piazza la falcata: la sua tripla sulla sirena dei 24 e il suo classico fade-away dal post-medio trascinano i Lakers al 18-2 si parziale con il quale i padroni di casa raggiungono il +15 (76-61).
Ma si sa, i gialloviola non sono nati per mantenere i parziali, così i Thunder ne approfittano; in un quarto dove Westbrook e, soprattutto, Durant non brillano, sono clamorosamente i lunghi a farla da padroni: Krstic, Ibaka e soprattutto Nick Collison collezionano punti su punti nel pitturato e permettono agli ospiti di rientrare, fino al +6 di fine terzo periodo (81-75).
Nel quarto quarto non succede sostanzialmente nulla di clamoroso; i Lakers, prima grazie alla second unit, poi grazie al Dynamic Duo Kobe&Pau mantengono sempre un vantaggio che oscilla tra i 4 e i 10 punti. I gialloviola, però, giocano col fuoco, vista la straripante prova di Russel Westbrook; con un Durant totalmente fuori partita, il prodotto di UCLA prende in mano la sua squadra, mette a referto 8 punti e 3 assists nel solo periodo conclusivo e mantiene viva la speranza per i Thunder, sino alla fine.
Ma non basta; i Lakers, seppur rischiando qualcosa di troppo non danno mai la sensazione di poterla perdere.
Allo Staples Center, la spunta L.A. 101-94 con una gran prova di squadra.
by Davi91