I Lakers riescono ad avere la meglio sugli inisidiosi e possibili avversari al 1° turno di Playoffs Blazers di McMillan. Vittoria che da in modo ufficiale il titolo divisionale per il 4° anno di fila e la 22° volta nella storia.
Impegno reso ancora più difficile per i lacustri dall’assenza di Bynum, sospeso per 2 partite dopo il brutto fallo su Beasley di venerdì notte.
Si inizia con poche difese e intensità da Regular Season: Batum realizza nel 1° quarto 11 punti facendo capire subito di essere in gran serata tenendo a galla i suoi e i primi 12 minuti si chiudono sul +7 lacustre, l’assenza di Bynum sembra non farsi sentire.
Assenza di Drew che però, nel 2° quarto, comincia eccome a sentirsi: i Lakers raggiungono il massimo vantaggio sul +9, ma a 6 minuti dalla fine vengono raggiunti, cause principali le troppe seconde opportunità concesse e la poca intimidazione sotto i tabelloni. Eppure a 2.23 dalla fine i gialloviola si portano a +6 grazie alla bomba di Kobe, ma subiscono un parziale di 10-0 capitanato da Batum, a quota 19 a fine primo tempo, già a soli 5 punti dal suo season high. Si chiude sul +4 Blazers all’intervallo e soli 17 punti realizzati da Kobe e compagni nel 2° periodo.
Bryant va a all’intervallo lungo a 10 punti, Odom e Gasol benino in attacco ma in difesa e a rimbalzo un po soft, la panchina “orfana” di Lamarvellous fatica, Caracter non incide, e Jackson addirittura ripesca Joe Smith per gli ultimi 40 secondi di tempo, che verrà ricordato nella partita solo per la stoppata presa da Andrè Miller.
Il terzo quarto parte sulla falsariga della fine del 2° periodo: si resta a 44 punti e senza canestri dal campo per 4-5 minuti, in attacco non funziona nulla, Kobe sparacchia, la difesa non è quella delle grandi occasioni (eufemismo) e loro arrivano sul +9, avendo più volte la possibilità di portarsi a 4 possessi di distacco. Anche Gasol non brilla e tira a cattive percentuali. Con l’ingresso della panchina però lo svantaggio si riduce, un parziale di 7-0 ci porta sul -2 e lo straordinario buzzer da metacampo di Barnes ci fa terminare il 3° periodo sul -4. Nonostante le pessime percentuali i ragazzi riescono a restare pienamente in partita.
L’inizio di 4° periodo conferma le fatiche offensive odierne dei ragazzi e Phil si vede costretto a rimettere Kobe e Lamar in campo a 9 minuti dal termine. Le cose però non cambiano di molto: a metà quarto dalla fine il distacco è di 6 punti e sembra davvero dura riuscire a recuperare e portarla a casa.
Ci pensa il signor Kobe Bryant, allora, a dare la scossa decisiva: spalleggiato da Odom, riporta i gialloviola sul pareggio a 2:22 dalla fine grazie a una palla sporcata e controllata da Fisher, chiusa poi in contropiede dalla schiacciata del Mamba.
Mini-supplementare di 2 minuti quindi, in cui Fish e Kobe fanno da padroni: prima Derek porta avanti i gialloviola dopo l’ultimo vantaggio che risaliva al 2° quarto, poi ci pensa Bryant a chiuderla; dopo aver portato lo scarto a 2 possessi di distanza, piazza un fade away straordinario che fa esplodere lo Staples e lo stesso #24, maltrattato per l’ennesima volta dagli arbitri per tutta la gara, tanto per confermare la tesi che è una delle stelle meno tutelate della Lega. Mentre Kobe si impegnava a chiuderla, Artest incappava in un tecnico ingenuo, provocando un principio di rissa con Gerald Wallace.
Sul +5 a 32 secondi dalla fine sembra chiusa, ma ci pensa Batum (che chiuderà a 25 la sua grande partita) con una bomba dalla distanza a riaprila portandola sul -2. I gialloviola però non si fanno spaventare e il solito venerabile maestro, chiude ogni discorso piazzando il jumper del +4 a 10 secondi dalla fine. Inutili gli ultimi tentativi della franchigia di Oregon, che perdono una partita che sembravano avere in pugno, ma non avevano fatto i conti con il cuore e l’esperienza di Kobe e compagni che regalano altri tacos al nostro duo presente a L.A. .
Il Mamba chiude la sua partita a 22 punti, buonissima la prestazione di Odom che chiude con 16 punti 11 rimbalzi e 6 assist, Gasol non bene con un negativo 6-15 dal campo.
13° W nelle ultime 14 gare e conferma che in questo momento i Lakers sono il team più in forma e pronto per affrontare i Playoffs dell’intera Lega. Battere i Blazers senza il Drew attuale è l’ennesima prova di forza dopo l’All Star Break e quando la difesa sale di ritmo come l’ultimo quarto di stasera, diventiamo davvero imbattibili.
Prossima partita: fra 2 notti ancora allo Staples contro i Suns in corsa per l’ultimo posto disponibile per la post-season. Obiettivo: vendicare la L subita in casa a novembre.
By LA lover