Los Angeles Lakers vs Boston Celtics 96-109 L (33-15)
Dopo la bruttissima figura nella partita di Natale contro gli Heat, i Lakers riescono nell’impresa di fare, se possibile, peggio contro i Celtics nella rivincita nella Finale NBA 2010.
Tornano i Celtics allo Staples Center dopo la storica gara 7 del 17 giugno 2010. L’inizio per i gialloviola, reduci dalla sconfitta contro Sacramento è subito difficile. Nei primi 4′ Ray Allen difende alla grande su Kobe, poi commette il suo secondo fallo è ed costretto in panchina. Da quel momento inizia lo show del numero 24 che segna 5 punti in fila, prima di commettere anche lui il quarto fallo che lo fa accomodare in panca. I Lakers soffrono tremendamente la difesa di Boston, malissimo in attacco, pessimi Artest e Gasol. Servono un paio di scosse firmate Bynum e Odom per ricucire dal primo -7. Molto meglio Boston nel primo periodo che si chiude sul 21-22 per gli ospiti.
Un paio di difese buone di Steve Blake e Brown permettono due recuperi che mandano su tutte le furie coach Rivers.
Dopo il primo riposo, ripartono benissimo i biancoverdi, 12-2 di parziale in 3′; Phil Jackson, preoccupato, convoca a rapporto i suoi, sotto sul 36-27. La triangolo dei campioni del mondo sbatte contro la difesa dei Celtics in versione playoffs, Jackson insiste chiedendo palloni per i lunghi ed aiuti in difesa. I suoi giocatori sembrano ascoltarlo ed in difesa mostrano comunque miglioramenti visibili, in attacco ci pensa Kobe a guidare i suoi: 27-12 di parziale per chiudere il secondo periodo, a dire il vero era 27-10, prima che Odom, in versione psyco, regali 3 liberi a Big Baby Davis che tentava la tripla dell’ave Maria da centrocampo. Grazie ad un primo tempo old school di Kobe, i Lakers chiudono 54-50.
Il secondo tempo sembra aprirsi ancora bene per i gialloviola, sempre grazie a Kobe che firma il canestro da 3 punti del +7, massimo vantaggio per i Lakers della partita. Da lì in poi, con la complicità del fantasma del cugino di Ron Artest, Pierce abusa letteralmente della difesa dei Lakers, firmando la rimonta ed il sorpasso per gli ospiti. Il capitano dei Celtics raggiunge quota 30 punti a metà del periodo, il finale è tutto per Robinson che con le sue triple firma il +5, 72-77, con il solo Kobe dall’altra parte a dannarsi l’anima per salvare la baracca. Gasol, Lamar, Bynum 3 fantasmi, la palla in attacco è troppo ferma; a salvarsi forse il solo Fisher con un paio di recuperi e qualche furbata delle sue, ma è davvero troppo poco. Boston non si volta più indietro, controlla agevolmente lungo tutto il corso del quarto periodo.
Tutto davvero troppo facile per la truppa di Rivers, i Lakers sbiaditi, demotivati, molli e scarichi sono in questo momento un paio di categorie inferiori a questi biancoverdi. L’alleyhoop di Rondo per Garnett chiude definitivamente l’incontro, invitando i tifosi di casa ad abbandonare lo Staples tra i “buuh” generali: una tendenza pessima, divenuta purtroppo abituale nell’ultimo mese di stagione.
Termina 96-109, seconda L consecutiva; Kobe termina la gara mandando messaggi ai suoi compagni, tirando praticamente solo lui negli ultimi 5′ di gioco. La risposta di Fisher non si lascia attendere, con il Pesce che volutamente lascia il proprio uomo in difesa. L’atmosfera in questo momento è pesante, lo dicono gli sguardi dei Lakers.
La quindicesima sconfitta stagionale, la quinta in sei partite con Kobe sopra i 35 punti, lascia parecchi dubbi ed interrogativi: al momento questi Lakers, per la prima volta da tre anni a questa parte, non hanno minimamente le sembianze di una squadra da titolo.
( f. r. )