Los Angeles Lakers vs New Orleans Hornets G2


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Allo Staples Center, Los Angeles Lakers e New Orleans Hornets si ritrovano in campo tre giorni dopo il match domenicale che ha aperto la serie e che ha visto la sorprendente vittoria degli uomini della Louisiana.
I gialloviola recuperano Steve Blake, fermo un paio di settimane a causa della varicella, mentre dall’altra parte gli Hornets vedono disponibile Gray nonostante la brutta distorsione subita nelle battute finali di gara1.

Chi si aspettava una partenza col botto dei gialloviola si sbagliava totalmente. L’inizio del match è molto lento, con innumerevoli errori da una parte e dall’altra, con percentuali enormemente basse e anzi, dopo che i primi minuti evidenziano una falsariga improntata sull’equilibrio, sono gli Hornets a prendere in mano il pallino del gioco.
Landry, Paul e il solito Gray sono i fautori del 12-2 di parziale con cui gli Hornets trovano il +9 (20-11) ed è solo una gran chiusura di quarto di Lamarvellous ad evitare uno spiacevole svantaggio; il sesto uomo dell’anno, premiato prima del match, segna sei punti in fila uno più bello dell’altro e diventa anche il principale fautore del buon inizio di secondo periodo dei gialloviola.

Il prodotto di Rhode Island, infatti, assieme ad un rinato Barnes e ad un ordinato Steve Blake riesce a cambiare il ritmo del match; è poi Andrew Bynum, che sale in cattedra su ambo i lati del campo, a dare il là al parziale di 14-2 con cui i Lakers progettano i primi tentativi di fuga e con il quale i gialloviola toccano, per la prima volta in tutta la serie la doppia cifra di vantaggio. Doppia cifra che non viene mantenuta solo grazie ad una gran tripla sulla sirena da parte di Chris Paul (47-41 L.A. all’intervallo).

Il terzo periodo è sinceramente bruttissimo da vedere.
Da una parte, Pau Gasol è davvero nella versione Soft per eccellenza; il Catalano sbaglia di tutto e di più, si fa sovrastare al rimbalzo e nei tagliafuori e mostra un atteggiamento supponente, svogliato. Kobe invece, autore di una grandiosa difesa su Chris Paul, in attacco è molto poco incisivo e pasticcia anche lui dal campo.
Dall’altra parte New Orleans, con un Chris Paul certamente più limitato rispetto a gara1 perde totalmente ritmo e rimane attaccata all’incontro solo grazie a Trevor Ariza e a qualche fiammata di un buon Carl Landry.

Dopo un terzo periodo noioso, chiusosi sul 63-56, L.A. nel quarto quarto trova cinque autori diversi per cinque canestri e si gode un ritrovato Matt Barnes; è lui, assieme ai due migliori in campo, Lamar Odom ed Andrew Bynum ad ipotecare il match con sei minuti di grande basket (76-61 dopo un gran jumper di Lamar).
Gli Hornets proveranno a rientrare fino all’ultimo, ma non servirà a nulla.

I Lakers si prendono gara2, facendo il proprio dovere e ora andranno nella Louisiana per riprendersi il fattore-campo; gli Hornets, invece, tornano a casa con una vittoria d’oro e in generale con due ottime prove corali in California che fanno loro ben sperare per le gare3 e 4.
Allo Staples, trionfano i Lakers, 87-78.

Davide Mamone


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