Settantasettesima partita di RS per i nostri Los Angeles Lakers: avversari di giornata i Jazz, orfani di Harris e Kirilenko, battuti 5 giorni fa nello Utah e in striscia negativa da 8 partite.
Notizie dagli altri campi? Non particolarmente favorevoli ai nostri: sono arrivate le vittorie di tutte le principali avversarie (Chicago, Boston e San Antonio).
I Lakers, che arrivano dalla sconfitta contro Denver nel mattinè domenicale, sembrano in palla nel primo quarto: dopo i primi punti Jazz, i lacustri infilano un parziale di 14-0 a metà del primo quarto, arrivando sul +10 coi piazzati di Fisher e di un Gasol ispirato (12 punti solo nel primo quarto). I Jazz però non tardano a rientrare in partita, grazie ai canestri di Millsap e Watson, e il primo quarto finisce col risultato di 24-20 Lakers. Le percentuali al tiro finora (47% LA, 42% Utah) son nella norma, ma non tarderanno a calare.
Il tema del primo quarto sarà il medesimo del resto della partita: numerose palle perse, brutti attacchi e tanta confusione su entrambi i lati del campo.
Nel secondo quarto i Lakers riprovano una fuga: Utah non segna per 5 minuti, grazie ad alcune buone difese della nostra second unit, ma le percentuali al tiro sono orrende anche per i losangelini. Il vantaggio LA rimane tra gli 8 e 10 punti fin agli ultimi minuti del tempo, quando con i punti di Jefferson e Hayward Utah ricuce in parte lo strappo: all’intervallo lungo il tabellone dice 40-34 Lakers.
La voglia fin qui vista è davvero poca, entrambe le squadre tiran male e comandano le palle perse: in 24 minuti giocati, 10 turnovers a squadra.
A giustificare il rifarsi sotto dei Jazz ci sono anche 8 rimbalzi offensivi.
Kobe assente fino a questo punto della partita: 6 punti, tutti ai liberi, un solo tiro dal campo (peraltro sbagliato), 2 perse e 3 falli per il capitano; ci sono fin qui 14 punti per Gasol e 10 per Millsap.
I Lakers, poco concentrati, iniziano male il terzo quarto: arriva un 6-0 firmato ancora Millsap, per il 40 pari, arriva anche il primo canestro dal campo di Kobe, ma i Lakers non riescono più a scrollarsi di dosso Utah; verso la fine del quarto, arriva già il career-high di Bynum nei rimbalzi (20 dopo 3 quarti, saranno 23 alla fine), a dimostrazione della maggior voglia dell’ex “bimbo” di portare a casa la vittoria rispetto ai propri compagni di squadra.
Il terzo quarto termina sul 57 pari, e son già 15 le palle perse da Los Angeles.
Il quarto decisivo rimane in equilibrio per gran parte dei minuti rimanenti: il vantaggio passa dai Lakers ai Jazz senza mai superare le 3 lunghezze, fino a 3 minuti dalla fine.
Intanto, con 10 minuti da giocare, era entrata la prima tripla di serata per i lacustri, ad opera di un ondivago Lamar Odom.
Nei minuti finali, i Jazz raggiungono il massimo vantaggio con la tripla di Watson, +5 con 2:39 da giocare; Lamar risponde dall’altro lato per tornar sotto di 3, ma i Lakers sono fuori partita. Negli ultimi possessi, Kobe si dimostra non in serata: alterna possessi buoni e disastrosi, infilando 2 triple delle sue (che riportano i lacustri in parità) ma sbagliandone una altrettanto fondamentale, forzando un tiro senza neanche aver provato a legger la situazione offensiva.
Il finale è già scritto: i Jazz mettono 2 dei 4 liberi tirati nell’ultimo minuto, portandosi sul +1 con 6 secondi da giocare, ma quando tocca ai Lakers segnare Kobe perde la palla (settima TO di serata per lui), facendola scivolare sul ginocchio, e la frittata è fatta.
Finisce 86-85 allo Staples: partita che abbiamo rischiato fino alla fine di vincere, ma che altresì abbiamo meritato di perdere.
I Lakers interrompono così la striscia di 17 vittorie consecutive, allo Staples, contro Utah (iniziata il primo gennaio 2006).
I punti di Kobe alla fine sono 20 (con 6-18 dal campo), quelli di Gasol 19.
Drew chiude con 12+23, MVP dei nostri senza tanti dubbi.
Per i Jazz, oltre al career-high della G di turno (Hayward, con 22 punti) ci sono i 22 di Millsap, i 14 di Favors e gli 11 di Jefferson e Watson.
Il record ora dice 55-22, a una sola sconfitta di vantaggio su Heat e Celtics.
I Lakers tornano in campo già la prossima notte, in casa dei Warriors, per vendicare questa amarissima sconfitta.
By Enum